Io, lei e loro - parte quarta - Vicenza Trasgressiva

Io, lei e loro - parte quarta - Vicenza Trasgressiva

Ormai era prassi consolidata, Aldo veniva da noi ogni mattina alle sei, mia moglie lo attendeva nuda nel nostro letto. Io rimanevo sempre in cucina ed aspettavo solo che lei mi chiamasse. Come da disposizioni di mia moglie dovevo indossare sempre una minigonna, senza mutandine, con calze autoreggenti ed a petto nudo. Quando Aldo arrivava, si spogliava e poi silenziosamente entrava in camera da letto, dove lei lo attendeva a[pancia in giu`. Lo aspettava, io so che simulava, fingendo di dormire, per essere svegliata da un cazzo che le entrava nel culo. Fatta la prima sborrata in culo di mia moglie, lei mi chiamava per la pulizia , con la lingua di cazzo e culo. Visto che ad Aldo non gli si ammosciava, dopo aver sborrato, ne facevano un'altra, questa volta in figa.
Venne un giorno in cui mia moglie mi disse che aveva una nuova fantasia, voleva rinnovare la relazione con Aldo, mi diceva. Dovevamo metterci entrambi con il culo per aria ed Aldo avrebbe dovuto scoparci alternativamente, finendo sborrando in culo a me. Io accettai, ma ero dubbioso che Aldo avrebbe accetta di scoparci e glielo dissi. Lei mi rispose che aveva gia` accennato qualcosa ad Aldo e non le era sembrato che non fosse d'accordo, semplicemente le rispose che avrebbe potuto provare una volta.
Un mattino mi disse di tenermi pronto. Aldo arrivo`, ando` da lei e la scopo` nel culo e quando ebbe finito lei mi chiamo` per la pulizia. Quando terminai mi disse di mettermi al suo fianco sul letto, inginocchiato e col culo in aria. Lei fece lo stesso. Aldo si mise dietro di me e me lo infilo`, senza che lei gli chiedesse di farlo. Era "maturo" e lei lo aveva ammaestrato bene! Mi pompo` per un minuto, o forse di piu`, poi passo` al culo di mia moglie e cosi` avanti, alternandoci finche` senti` che stava per venire e passo` il suo cazzo nel mio culo, sborrandoci dentro. Dopo la solita pulizia di cazzo e culo, mia moglie mi disse di andare apreparare un caffe`. Aldo si era rivestito, mentre lei era ancora nuda, bevemmo il caffe`, poi lei lo abbraccio` e bacio`. Aldo ci saluto` ed usci` di casa nostra. Come sempre lei mi fece fare l'amore, montandomi senza farmi togliere la minigonna. Ne approfittai per chiederle i commenti di Aldo, lei rispose semplicemente che lo avrebbe rifatto.

Giorgio, il suo vice direttore, continuava a frequentarci, dopo cena, almeno un paio di volte alla settimana e come sempre doveva prima inculare me, se voleva scoparsi mia moglie. Lei, al lavoro, ogni fine giornata, prima di andarsene, doveva passare dall'ufficio del direttore per la quotidiana scopatina veloce. Stesa sulla scrivania con le gambe in alto, o in piedi appoggiata alla scrivania, o alla pecorina, lui glielo metteva senza "complimenti". Dopo la sveltina, il direttore non ci metteva mai tanto, le diceva: - Puoi andare, figliola! - Lei riprendeva la cartella portadocumenti, si riprendeva le mutandine che vi aveva riposto e che si era tolte nell'ascensore e salutando usciva dall'ufficio. Ma non tornava a casa subito, perche` aveva altro da fare, o meglio da "scopare". Ogni sera, immancabilmente, dal lunedi` al venerdi`, fatta eccezione per tre o quattro giorni al mese, quando aveva le mestruazioni, mi portava sperma di due o tre uomini.

Lei non lavorava mai il sabato, io quasi sempre dovevo andare in ufficio qualche ora, quindi il sabato pomeriggio e la domenica erano solo per noi. Almeno fino a quel momente, perche` un sabato mi disse che sarebbe arrivato Aldo verso le otto del mattino, io dovevo andare e cosi` le augurai buone scopate. Rientrai a casa poco dopo la una del pomeriggio,lasciai la mia valigetta sul tavolino all'ingresso e sopra ci posai le chiavi dell'auto, poi mi avviai alla cucina, da dove provenivano delle voci.Erano entrambi nudi, stavano mangiucchiando qualcosa e bevendo succo d'arancia. Ci salutammo e mi avvicinai, mia moglie mi venne incontro e mi bacio`. Erano completamente sudati, volti stravolti e mia moglie aveva i capelli arruffati e completamente bagnati e... una grande macchia rossastra risaltava sul suo petto. " Quanto avra` goduto!" pensai. Poi lo sguardo mi cadde sul cazzo di Aldo, che era quasi moscio. Non so cosa mi prese ma mi abbassai davanti a lui ed in giacca e cravatta, glielo presi in bocca. Al che mia moglie mi urlo`: - Ma che cazzo fai? Smettila subito e sparisci! - mi ritrassi ed andai nello stanzino a cambiarmi. Poi in tuta da ginnastica andai nella camera da letto, era un disastro, cosi` passai in salotto, accesi la TV e mi sedetti sul divano. Quando Aldo se ne fu andato, arrivo` mia moglie in salotto, era una iena inferocita e mi apostrofo` cosi`: - Mai! mai piu`! Fare una cosa simile? Sei vestito da uomo e gli uomini non fanno certe cose e poi, senza chiedermi il permesso! - Continuando a scuotere la testa ed ad agitare le braccia prosegui` dicendomi: - Posso accettare che Giovanna prenda delle piccole iniziative anche senza chiedermi il permesso , ma tu sei mio marito e non puoi comportarti a quel modo! - Io tacevo, ogni discussione evitata e` una discussione guadagnata. Fece dietro front, continuando a brontolare ed usci` dal salotto. Poi si tranquillizzo` e disse: - Scusa ma mi hai fatto incazzare davvero, pero` adesso vieni di la` che ti do la sborra che ho conservato per te. - Andammo in camera da letto, lei prese dal comodino un bicchiere da whisky e mi disse di bere. C'era almeno un dito di sperma, me lo bevvi ed allora lei mi invito` a pulirle la figa ed il culo. - Adesso dormo, perche` sono esausta, sta sera andiamo fuori a cena, svegliami alle sette. - poi: - Ciao, vai! - Mi alzai dal letto, chiusi la porta della camera e tornai in salotto. Mi servii una dose massiccia di whisky affumicato Talisker di 10 anni, lo bevvi in un sorso, mi stesi sul divano e mi addormentai.
Alle sette di sera andai a svegliare mia moglie, non osai entrare in camera da letto, mi affacciai alla porta e la chiamai. - Mi faccio una doccia, poi fattela anche tu e tagliati quei quattro peli della barba, rasati bene anche sotto e sopratutto sotto le ascelle, capito? - annuii.
Quando uscii dal bagno andai in camera da letto, mia moglie era ancora nuda e stava riordinando la stanza. Mi saluto` con un cenno della mano e poi prese una grossa borsa da boutique, la rivolto` sul letto, ne uscirono una gran quantita` di cose. - Dobbiamo prepararci, mettiti queste! - mi disse porgendomi un paio di calze autoreggenti nere da 40 den ed un tanghino " filo interdentale' di pizzo. Non so come avrei potuto fare stare il mio cazzo la` dentro, mi sarebbe bastata una piccola emozione e sarebbe saltato fuori, ma gli ordini non si discutono! Quando ebbi finito mi fece alzare e mi infilo` dall'alto un vestito in misto licra nero, a tubino.Mi aiuto` ad infilarmelo e poi mi guardo` ben, bene e disse: - Con questo vestito non si usa reggiseno, la scollatura a V lasciera` intravvedere quelle tur tettine microscopiche! - "Senti chi parla" pensai, le sue tette sono solo una misura piu` delle mie! Solo i suoi capezzoli sono piu` grandi, chissa` quanti glieli hanno succhiati? Il vestito era molto aderente, aveva quella scollatura che mi arrivava quasi all'ombelico, mi arrivava sotto il ginocchio ed aveva due spacchi laterali che lasciavano vedere le cosce, quando camminavo. Il retro aveva una apertura a losanga, lunga e stretta che mi arrivava quasi fino al culo, spalline e girocollo a nastrino. Mi fece sedere sulla poltroncina davanti allo specchio. Inizio` a truccarmi: Labbra rosso carminio, come le unghie,scarpe decolte` con tacco da dodici, nere, una collana di finte perle, due orecchini a clips a cerchi sottili, una cintura ad anelli argentati, in paroure con un braccialetto , un orologina con cinturino in metallo bianco e per finire due anelli con grosse pietre nere. Mi disse di tenere l'anello matrimoniale, per ultimo mi mise una parrucca a caschetto nera. Mi fece camminare avanti ed indietro per la stanza, raccomandandomi di posare i piedi uno davanti all'altro, camminare diritto e di sculettare. Mi diede una borsetta grigio scuro, cosi` piccola che non sapevo se ci sarebbe stato dentro il cellulare.
Attesi una buona mezz'ora, camminando su e giu` per la casa per abituarmi a quei tacchi, per me altissimi. Finalmente mia moglie usci` dalla stanza e: Bang! Non credevo ai miei occhi. senza trucco, in giacca grigio scuro, camicia azzurrina con colletto bianco, cravatta blu elettrico e pantaloni con risvolto, concolori alla giacca. Ai piedi aveva scarpe da uomo ed in testa un cappello di feltro nero a tese larghe, i capelli li aveva nscosti sotto il cappello. " Ecco mio marito!" pensai.
Uscimmo. - Guido io! - mi disse avviandosi alla sua auto. Arrivammo ad un ristorante alquanto di lusso, all'entrata un uscere ci apri` la porta. Lei mi raccomando` il portamento e di non parlare, perche` la mia voce, ancorche femminile, per lei non lo era a sufficienza per non smascherarmi. Una cameriera si avvicino` , lei le disse: - Luigi, ho prenotato un tavolo un po' appartato. - La cameriera ci fece cenno di seguirla, invitando il signor Luigi a consegnarle il cappello. Ma lei con un gesto della mano la allontano`. - Qui le va bene signor Luigi? - chiese la cameriera e mia moglie disse di si. Lei ha una voce mascolina, forse piu` della mia, poi e` alta un metro e settanta, io sono solo qualche centimetro piu` alto di lei. Ora con quei tacchi sembravo molto piu` alto, ma il suo cappello, che a me ricordava quello di un prete, pareggiava un po' le altezze.
Dopo cena mi disse che saremmo andati ad un Piano bar. Annuii, che altro potevo fare? Lasciammo l'auto nel parcheggio riservato e ci avviammo verso l'entrata del Piano bar, anche questo di extra lusso. Lei mi disse che ci aspettava una amico. - Chi? - chiesi e lei mi rispose: - Quello che mi scopa tutte le sere, ma solo in figa, non gli ho mai dato il culo, anche se mi ha pregato non so piu` quante volte, ma fa parte del mio disegno! - Mi fermai e la guardai - Che disegno? - le chiesi e lei rispose: - Quello di prepararlo a scoparti, ragazza mia! Da tre mesi me lo sto lavorando, non sa che sei mio marito, sa solo che sei una amica un po' speciale e che gli darebbe il culo volentieri! - erise, al che io le chiesi: - Ma poi come la mettiamo se si incazza? - - Non si incazzera`, vedrai, ha il cazzo mostruoso, sembra quello di un negro, ma e` duro come il marmo! Poi adesso e` "maturo"! - e giu` una risata, poi mi porse il suo braccio ed entrammo.
Un giovane robusto, alto un metro e novanta, capelli corti e biondi, forse trentenne, era al bancone e ci saluto` venendoci incontro. - Ciao Elena, che trasformazione! - disse e lei mi presento` chiamandomi Giovanna dicendogli che ero la sua amica speciale, lui si presento` dicendo che era Michele e che aveva sentito parlare molto di me. Facendo la voce il piu` femminile che mi riuscisse gli risposi che speravo gli avessero parlato bene di me. Lui sorridendo disse: - Elena mi ha detto che fai dei pompini stupendi, che ci metti l'anima quando succhi un cazzo e poi che hai il culo a "morsa" che stringe il cazzo e non lo molla! - Mia moglie scosse la testa, io sorrisi."Elena" questo era lo "scopanome" che si era data mia moglie. Se uno le chiedeva se le piaceva scopare, lei rispondeva che il sesso non e` importante per lei e che lo faceva solo per far contenti gli uomini. Elena la missionaria! pensare che se uno non la soddisfa, lo sputtana davanti a tutti!
Ci accomodammo su di un divano a semicerchio, abbastanza lontano dal pianista, in modo da poter parlare.Mia moglie mi fece sedere fra loro due, capii il perche`, cosi` Michele per parlare con lei avrebbe sicuramente visto le mie tette, che con quella scollatura aV erano quasi tutte alla vista, compreso i capezzoli.Per aumentare la curiosita` di Michele, lasciai aprirsi lo spacco della gonna, le mie cosce bianche, ora lo stavano incuriosendo e non smetteva di guardarle. Dopo una mezz'ora mia moglie gli propose di andare a casa sua e Michele rispose subito che era una ottima idea. Si alzo`, ando` a pagare e mentre era lontano, mia moglie mi raccomando` di fare solo quello che lei mi avrebbe detto. Uscimmo e con mia sorpresa ci incamminammo apiedi Mia moglie disse che Michele abitava a meno di cento metri dal Piano bar. Il palazzo era anche quello di lusso, tutto marmi e specchi. Michele abitava nell'attico.
L'appartamento non era molto grande, ma finemente arredato. Ci accomodammo in salotto, Michele chiese cosa bevevo, poi disse: - Talisker di 10 anni, liscio, esatto? - Gli risposi di si, lui prese una bottiglia dal bar e mi verso` una dose di whisky doppia. Poi prese una bottiglia di Cartizze dal frigo e l'apri` verso` per mia moglie e per lui. Facemmo un brindisi, poi loro due si alzarono, lui mi disse di servirmi pure quello che volevo, presero i loro calici, la bottiglia di Cartizze ed uscirono dalla stanza.

Alla prossima, amiche ed amici!

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